Le Strade del Vino e dei Sapori
L’esigenza di valorizzare i territori a vocazione vinicola ha portato alla nascita delle Strade del
vino, più di recente diventate anche dei sapori. Queste, che possono essere costituite da
imprenditori vitivinicoli ed enti locali, hanno principalmente lo scopo di promuovere il territorio
attraverso un’offerta enoturistica intergrata con altri prodotti locali. In tale direzione, è stato
importante il ruolo svolto, in Italia, sia dalle singole imprese, ma anche, e soprattutto, dalle
organizzazioni di imprese e dalle associazioni di operatori pubblici e privati che, a vario titolo,
promuovono i territori del vino italiano. Vino, turismo e associazionismo sono, quindi, tre elementi
che rappresentano uno dei talenti del nostro sistema produttivo, in quanto contribuiscono a
diffondere l’immagine dell’Italia nel mondo.
La legge nazionale 268 del 1999, istitutrice delle Strade del Vino, ha previsto che a farne parte
fossero le cantine, le aziende vitivinicole, le strutture legate alla commercializzazione del vino,
all’accoglienza turistica rurale ed agrituristica, le strutture di ristorazione, i musei del vino. Si
comprende bene come l’intenzione del legislatore fosse quella di valorizzare i territori a vocazione
vinicola e permettere la fruizione degli stessi ai turisti, attraverso una serie di interventi mirati, fra i
quali: la predisposizione di segnaletiche comuni e omogenee, la realizzazione di un disciplinare
che stabilisse le regole per l’adesione, la gestione e la fruizione delle strade del vino e la
definizione di standard minimi di qualità per ogni soggetto aderente. Le Strade del Vino e dei
Sapori, oltre a valorizzazione gli itinerari caratterizzati da produzioni vitivinicole, si sono occupate
di promuovere le tradizioni rurali e le tipicità agricole e gastronomiche delle diverse realtà locali
italiane.
La loro diffusione sul territorio nazionale costituisce, pertanto, un punto di forza dell’offerta
enoturistica italiana; tuttavia, essa non è ancora ben sviluppata in quanto, sebbene istituita in
quasi tutte le Regioni del Paese, non sono tutte effettivamente operative. Lo dimostra il fatto che,
ancora oggi, alcune strade non hanno attivato alcun circuito turistico visibile e fruibile. Nonostante
ciò, le Strade del Vino raffigurano un modello organizzativo attraverso cui governare lo sviluppo
locale ed esaltare le tipicità dei territori, in particolare, e dell’offerta turistica nazionale, in generale.
Le Strade del Vino e dei Sapori sono, senza ombra di dubbio, lo strumento più forte per
sviluppare il modello turistico territorio – produzioni agricole – turismo.
In Italia, le prime strade del vino sono state realizzate negli anni ’90, prima ancora che fosse
emanata la legge 268/1999 sulla base della quale le Regioni hanno, successivamente, disposto
regolamenti attuativi per l’istituzione delle loro strade. Queste sono state istituite in Toscana ed in
Piemonte e, più esattamente, furono la rete delle strade Toscane e la Strada del Vino Alto
Monferrato.
Sulla base delle differenti norme regionali e dei tempi di riconoscimento delle strade da parte
degli Assessorati regionali competenti, è possibile costruire un quadro che serve a spiegare qual
è, al momento, il loro assetto sul territorio nazionale.