Posturologia



In quanto branca “trasversale” della medicina, la posturologia coinvolge specialisti di estrazione diversa, con background culturali, linguaggi e modalità operative ed interpretative anche molto eterogenei. Per tale ragione ci è sembrato utile sintetizzare in questo breve lavoro tre modelli interpretativi per lo studio della postura (neurofisiologico, biomeccanico, psicosomatico), tentare una definizione di postura che possa essere comunemente condivisa, ed identificare infine i fattori che distinguono una postura funzionale da una disfunzionale.


Definizione Per postura possiamo intendere la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio (funzione antigravitaria), sia in condizioni statiche che dinamiche, cui concorrono fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali, legati anche all’evoluzione della specie. In questa definizione abbiamo cercato di evidenziare alcuni aspetti fondamentali della postura: il concetto di spazialità, il concetto di antigravitarietà e di equilibrio, la condizione sia statica che dinamica, i fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali, l’evoluzione della specie. La spazialità è quanto di più immediatamente caratterizzante la postura: fenomenicamente la postura è la posizione che assume il corpo nelle tre direzioni dello spazio e la relazione spaziale tra i vari segmenti scheletrici. Il concetto di antigravitarietà è essenziale.



La gravità è la forza esterna fondamentale per la regolazione della postura, e in un certo qual modo l’equilibrio posturale è la risposta dell’organismo alla forza di gravità. Quando il peso corporeo si riduce, come nell’acqua, le reazioni posturali tendono a scomparire. Gli effetti della forza di gravità nella stazione eretta sono ben evidenti in assenza di gravità: le esperienze degli astronauti nei voli spaziali evidenziano atteggiamenti posturali molto differenti rispetto a quelli abituali sulla terra, con modificazioni radicali del tono posturale.

Le reazioni antigravitarie del nostro organismo si esprimono nella postura e nell’equilibrio, termini molto vicini ma non sinonimi. L’equilibrio può essere inteso come il rapporto ottimale tra il soggetto e l’ambiente circostante, in cui il soggetto, sia in condizioni statiche che dinamiche, adotta la postura più adeguata, istante per istante, rispetto alla richiesta ambientale e agli obiettivi motori prefissati.





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